Dolore al Gomito? Come Sconfiggere l’Epicondilite
- Stefano Bergonti
- 29 mar
- Tempo di lettura: 7 min
Hai mai sentito dolore al gomito dopo una partita di padel o tennis, o semplicemente sollevando un oggetto pesante o andando in moto? Ti chiedi se sia possibile trovare sollievo senza rinunciare allo sport o al lavoro? Questo fastidio potrebbe essere causato dall’epicondilite, meglio conosciuta come "gomito del tennista". In questo articolo scoprirai cos’è, quali sono le cause, i tempi di recupero e come affrontarla con esercizi e trattamenti mirati.

Cos'è l'Epicondilite?
L'epicondilo laterale è una struttura chiave dell'avambraccio, punto di inserzione dei tendini responsabili dei movimenti di polso e dita. Tra questi, il muscolo estensore radiale breve del carpo è particolarmente vulnerabile a stress ripetitivi, tipici di sport come il tennis o il padel.
Quando questi tendini subiscono movimenti ripetitivi o sovraccarichi, si verificano microtraumi a livello tissutale che innescano un processo infiammatorio. Nel breve termine, l’infiammazione è caratterizzata dall’aumento di citochine pro-infiammatorie, come le interleuchine, che richiamano cellule immunitarie per iniziare la riparazione. Questo è il momento ideale per intervenire con trattamenti adeguati per evitare che l’infiammazione acuta si cronicizzi.
Se non trattata, infatti, la condizione può evolvere in tendinosi, una degenerazione cronica dei tendini. A livello biochimico, si osservano depositi di collagene disorganizzato e una ridotta capacità di rigenerazione, rendendo i tessuti più deboli e suscettibili a ulteriori lesioni. Questo spiega perché è essenziale affrontare il problema nelle fasi iniziali per prevenire danni irreversibili.
Cause dell'Epicondilite
L'epicondilite è causata principalmente da:
Sovraccarico Ripetitivo: Movimenti ripetitivi di estensione del polso o presa forzata, come quelli che si verificano nell'uso continuo di utensili manuali, nella digitazione su tastiera o nell'uso prolungato del mouse.
Postura Scorretta: Posizioni errate durante il lavoro o lo sport, ad esempio sedersi con il polso mal supportato mentre si lavora al computer o utilizzare una tecnica sbagliata nei movimenti ripetuti durante l'attività sportiva.
Debolezza Muscolare: Insufficiente forza nei muscoli dell’avambraccio, che può derivare da una mancanza di allenamento o da periodi prolungati di inattività, post-infortunio o post-operatorio.
Fattori Professionali: Professioni che richiedono movimenti ripetitivi del gomito e del polso, come artigiani (es. falegnami, meccanici), musicisti che suonano strumenti a corda o a percussione, o lavoratori nell’ambito della tecnologia, come sviluppatori e grafici.
Sport: Attività che comportano stress ripetuto sull’avambraccio, come tennis, padel, golf, climbing, motociclismo o downhill, particolarmente diffuse e spesso causa di microtraumi nei tendini.
Tempi di Recupero
Il recupero dall'epicondilite dipende dalla gravità della condizione e dalla costanza nel seguire il trattamento. Nei casi lievi, caratterizzati da un dolore presente da poche settimane e spesso moderato (sotto il 4 sulla scala VAS), il miglioramento può avvenire in 4-6 settimane.
La scala VAS, o Visual Analog Scale, è un metodo semplice e soggettivo per valutare l'intensità del dolore su una scala da 0 (assenza di dolore) a 10 (dolore insopportabile).
Nei casi moderati, dove il dolore persiste per diversi mesi e può raggiungere punteggi tra 5 e 7 sulla scala VAS, i tempi di recupero si estendono a 6-12 settimane.
Infine, nelle forme gravi o croniche, con dolore persistente da oltre sei mesi, livelli intensi di disagio sopra l’8 sulla scala VAS e possibili limitazioni funzionali significative, il recupero può richiedere dai 3 ai 6 mesi o più, con la necessità di interventi più avanzati.
Come capisco in quale condizione sono?
Per valutare la propria condizione, si possono eseguire auto-test semplici ma indicativi. Ad esempio, il "resisted wrist extension" consiste nel tentare di estendere il polso contro una resistenza, come la propria mano opposta: un dolore localizzato al gomito può indicare epicondilite. Un altro test è il "grip strength test", che prevede di stringere un oggetto, come una pallina morbida; un calo di forza o dolore può essere un segnale. Tuttavia, una diagnosi professionale resta fondamentale per confermare la condizione e pianificare il trattamento.

Rimedi per l'Epicondilite
Trattamenti Conservativi
I trattamenti conservativi rappresentano la prima linea di difesa contro l’epicondilite e includono diverse opzioni che possono essere adattate alla gravità del problema:
Riposo e Modifica delle Attività: Il riposo è essenziale per ridurre il carico sui tendini. Questo può significare evitare movimenti scatenanti o, nei casi di lavoro fisico, ridurre le ore dedicate alle attività che causano dolore.
Terapia del Freddo: Applicare del ghiaccio sull’area dolorante per 15-20 minuti, 2-3 volte al giorno, aiuta a ridurre l’infiammazione e il gonfiore nelle prime fasi dell'infortunio. Scopri tutti i trucchi e i vantaggi nell'articolo dedicato 👈
Farmaci Antinfiammatori: Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati per alleviare temporaneamente dolore e infiammazione, ma è importante non abusarne per evitare effetti collaterali ma soprattutto per non andare a bloccare i processi di riparazione tissutale.
Terapia Manuale: Comprende tecniche di mobilizzazione articolare e manipolazioni miofasciali che aiutano a rilassare i muscoli contratti e migliorare la mobilità del gomito. Risulta essere il gold standard per il trattamento di questo tipo di patologia.
Fasce e Tutori: Le fasce per epicondilite o i tutori possono essere strumenti molto efficaci per ridurre la tensione sui tendini. Un buon tutore deve avere una caratteristica fondamentale: il rialzo interno deve essere sufficientemente rigido da comprimere il tendine degli estensori, in modo da inibire il tratto finale del tendine stesso e creare una "nuova inserzione", mantenendo a riposo la parte infiammata. È importante posizionare il tutore a 2 o 3 dita al di sotto del punto di dolore massimo per garantire un’efficacia ottimale. Qui di seguito un tutore per epicondilite 👈 che si può facilmente adattare a chiunque.
Terapie Avanzate
Quando i trattamenti conservativi non sono sufficienti, si può ricorrere a terapie più avanzate come:
Tecarterapia: è una tecnica che sfrutta l'energia elettromagnetica per stimolare i processi di guarigione nei tessuti danneggiati. Questo trattamento, non invasivo e altamente efficace, favorisce la rigenerazione cellulare e accelera i tempi di recupero. Se desideri conoscere meglio come funziona e i suoi benefici, ti invito a leggere l'articolo dedicato alla tecarterapia 👈
Onde d’Urto: Una delle terapie più avanzate ed efficaci per ridurre dolore cronico e stimolare la rigenerazione tissutale. Sono particolarmente utili per stimolare la rigenerazione tissutale e ridurre l'infiammazione. Nel caso dell'epicondilite, soprattutto in fase cronica, è importante sottolineare che, a volte, si possano formano delle calcificazioni nei tendini colpiti. In questi casi, le Onde d'Urto si rivelano particolarmente efficaci, in quanto agiscono direttamente sulle calcificazioni, stimolando il riassorbimento del calcio e migliorando significativamente la mobilità e il dolore. Per approfondire ulteriormente l'uso delle Onde d'Urto, ti consiglio di leggere l'articolo dedicato 👈 a questa terapia.
Opzioni Chirurgiche
Nei casi più gravi o quando le terapie conservative e avanzate non portano risultati, l’intervento chirurgico può essere preso in considerazione per rimuovere il tessuto danneggiato e favorire la guarigione. Questo tipo di trattamento deve essere discusso con un chirurgo specializzato.
In alternativa, le infiltrazioni di cortisone o di PRP (plasma ricco di piastrine) possono essere utili per ridurre il dolore o per stimolare la rigenerazione tendinea.

Esercizi per l'Epicondilite
Gli esercizi specifici rappresentano una componente essenziale per il recupero e la prevenzione delle recidive. È fondamentale eseguirli correttamente e con costanza:
Stretching
Stretching dei Muscoli Estensori: Tieni il braccio dritto davanti a te con il polso piegato verso il basso. Usa l'altra mano per intensificare la flessione e mantieni la posizione per 30 secondi. Ripeti 3 volte.
Stretching dei Muscoli Flessori: Con il braccio dritto, piega il polso verso l'alto e intensifica con l'altra mano. Mantieni la posizione per 30 secondi e ripeti 3 volte.
Rinforzo Muscolare
Estensioni del Polso con Pesi: Usa un peso leggero (es. 0,5 o 1kg). Posiziona l’avambraccio su un tavolo con il palmo rivolto verso il basso e solleva lentamente il peso estendendo il polso. Ripeti 10-15 volte per 2-3 serie.
Presa con Palla Morbida: Stringi una pallina morbida mantenendo la contrazione per 5 secondi. Ripeti 10-15 volte.
Esercizio con Elastico: Posiziona un elastico intorno alle dita e apri le dita contro la resistenza dell’elastico. Ripeti 15-20 volte.
Attivazione Isometrica
Appoggia l'avambraccio su un tavolo con il palmo rivolto verso il basso. Con l'altra mano o un oggetto stabile, opponi resistenza cercando di sollevare il dorso della mano senza muoverla realmente. Mantieni la contrazione per 10-15 secondi, poi rilascia. Ripeti 5-8 volte.
Stessa posizione dell’esercizio precedente, ma questa volta con il palmo rivolto verso l’alto. Premi dolcemente contro l’altra mano o un oggetto stabile cercando di flettere il polso senza muoverlo. Mantieni la contrazione per 10-15 secondi e ripeti 5-8 volte.
Questi esercizi vanno eseguiti con moderazione, senza provocare dolore acuto, se eseguiti correttamente questi aiutano a ridurre l'infiammazione all'interno del tessuto tendineo stesso riducendo anche l'imbibizione e di conseguenza il problema alla fonte.

FAQ sull'Epicondilite
Quanto tempo ci vuole per guarire? Dipende dalla gravità. Con trattamenti adeguati, il dolore lieve può migliorare in 4-6 settimane.
Posso continuare a lavorare o fare sport? Tendenzialmente si, è però consigliato modificare le attività per ridurre il sovraccarico.
Il tutore è efficace? Assolutamente sì, può ridurre la tensione sui tendini e le strutture adiacenti all'epicondilo durante le attività quotidiane e/o sportive.
Le infiltrazioni sono necessarie? Solo nei casi gravi o quando i trattamenti conservativi falliscono.
Gli esercizi peggiorano il dolore? Se eseguiti correttamente, gli esercizi aiutano. Consulta sempre un professionista.
Come capisco se ho una calcificazione? Puoi sospettare una calcificazione se avverti dolore persistente e rigidità al gomito magari anche a riposo o con del semplice stretching. Per confermarlo però è necessario eseguire una ecografia muscolo-tendinea che evidenzi eventuali depositi di calcio.
Quali attività devo evitare per non peggiorare il dolore?
È importante evitare attività che comportano movimenti ripetitivi del polso e dell'avambraccio, come sollevare carichi pesanti, stringere con forza oggetti o utilizzare strumenti vibranti.
Quanto tempo al giorno devo indossare il tutore?
Il tempo di utilizzo del tutore dipende dalla gravità e dalle attività quotidiane. In genere, è consigliato indossarlo durante le attività che potrebbero aggravare il dolore, come lavori manuali o sport, per un massimo di 6-8 ore al giorno. È importante non abusarne per evitare di indebolire i muscoli.
Conclusioni
Gestire una condizione come l’epicondilite richiede sicuramente un approccio personalizzato e combinato, che includa riposo, terapie conservative e un programma di esercizi specifici per favorire il recupero e prevenire recidive.
L'intervento tempestivo è cruciale per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione, evitando che il problema diventi cronico. Se hai dubbi o il dolore persiste, è fondamentale consultare un professionista per una valutazione approfondita e per accedere a trattamenti avanzati come la terapia manuale, la tecarterapia o le onde d'urto. Scopri di più sul mio sito web www.fisio-bergontistefano.com, o scrivimi su WhatsApp per ricevere una consulenza personalizzata. Se hai trovato utile questo articolo, lascia un like 👍 o condividilo 🔄 con chi potrebbe beneficiarne!
Bibliografia
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