Morbo di Osgood-Schlatter: Come Gestire il Dolore al Ginocchio nei Ragazzi
- Stefano Bergonti
- 15 lug
- Tempo di lettura: 8 min
Tuo figlio accusa dolore sotto al ginocchio dopo aver giocato a calcio, basket o aver fatto ginnastica? Se ha tra gli 8 e i 15 anni ed è molto attivo, potrebbe soffrire del morbo di Osgood-Schlatter, una delle più comuni cause di dolore anteriore al ginocchio nei giovani atleti. Questo disturbo può preoccupare, ma è gestibile con un approccio corretto e fondato sull'evidenza scientifica.

Perché Fa Male il Ginocchio in Crescita?
Il morbo di Osgood-Schlatter coinvolge la tuberosità tibiale anteriore, ossia il punto in cui il tendine rotuleo si inserisce sulla tibia. Durante l'adolescenza, questa zona è ancora cartilaginea e soggetta a trasformazioni. Il tendine è sottoposto a stress continui durante salti, corse e cambi di direzione tipici dell'attività sportiva. Questo provoca microtraumi ripetuti, generando infiammazione, dolore e rigonfiamento localizzato.
Come Si Sviluppa il Morbo di Osgood-Schlatter: Le Cause
La patologia compare soprattutto durante il picco di crescita puberale, quando l'osso si allunga rapidamente e i tessuti molli (muscoli e tendini) faticano ad adattarsi.
In presenza di carichi elevati e ripetuti, si sviluppa una trazione eccessiva del tendine rotuleo sulla tuberosità tibiale.
Tra i fattori predisponenti troviamo:
Praticare sport ad alta intensità (calcio, basket, corsa, ginnastica artistica)
Ridotta flessibilità del quadricipite femorale
Debolezza della catena posteriore
Errori nel carico o nell'allenamento
Tempi di Guarigione: Quanto Dura Davvero il Morbo di Osgood-Schlatter?
Il morbo di Osgood-Schlatter ha un decorso variabile, ma nella maggior parte dei casi è autolimitante e si risolve con la fine della crescita scheletrica.
Tuttavia, il tempo di recupero clinico può cambiare notevolmente in base a:
Intensità e durata del dolore
Età biologica e stato di maturazione ossea
Sport praticato e livello di attività
Aderenza al trattamento riabilitativo
Ecco una panoramica utile per orientarsi:
📍 Fase acuta (2–6 settimane): Il dolore è intenso e localizzato, spesso peggiora dopo l’attività sportiva o al tocco. In questa fase è necessario ridurre drasticamente i carichi, evitare salti e corsa, e iniziare con terapie di supporto (ghiaccio, educazione, esercizi isometrici, taping o fascia sottorotulea).
📍 Fase subacuta (1–3 mesi): Il dolore è più gestibile e compare solo in alcune situazioni (allenamenti intensi, salto, cambio di direzione). Si può introdurre gradualmente esercizio attivo, rieducazione al carico, rinforzo muscolare e mobilità. È la fase più strategica per evitare cronicizzazione.
📍 Fase di adattamento (fino a 12–18 mesi): Anche se la sporgenza ossea può persistere, non sempre è associata a dolore. In questa fase si lavora su controllo motorio, rientro allo sport e gestione del carico a lungo termine. In alcuni casi residua una lieve sensibilità dopo sforzi prolungati o urti diretti, ma senza limitazioni funzionali reali.
⚠️ Attenzione: Interrompere completamente lo sport per lunghi periodi senza guida fisioterapica non è la soluzione ideale. L’inattività può peggiorare la rigidità e la debolezza muscolare, allungando i tempi di recupero. Il morbo di Osgood-Schlatter tende a risolversi spontaneamente con la fine della crescita, ma senza un trattamento corretto può lasciare sequele come dolore cronico o deformità permanenti.
Trattamenti Efficaci per il Morbo di Osgood-Schlatter: Cosa Funziona Davvero?
Il trattamento è non chirurgico e mira a gestire il carico, ridurre il dolore e promuovere l'autogestione con un approccio multidisciplinare. Vediamo nel dettaglio ciascun intervento utile.
1. Educazione Terapeutica: Il Primo Vero Trattamento
Spiegare la natura del disturbo al ragazzo e ai suoi genitori è fondamentale. Molti temono che il dolore indichi un danno grave o permanente, ma sapere che si tratta di una condizione benigna e autolimitante aiuta a ridurre l'ansia e ad aderire meglio al piano terapeutico. L'educazione comprende:
Spiegazione dei carichi da evitare temporaneamente
Differenze tra dolore da carico e dolore da lesione
Strategie di autogestione (ghiaccio, riduzione allenamenti, esercizi da fare a casa)
2. Terapia Manuale e Stretching
Il quadricipite femorale e il tensore della fascia lata, se troppo rigidi, aumentano la trazione sul tendine rotuleo. La terapia manuale è utile per:
Decontrarre il muscolo quadricipite con tecniche miofasciali
Aumentare l'elasticità muscolare tramite stretching passivo e attivo
Migliorare l'allineamento del ginocchio durante il movimento
Lo stretching deve essere mirato e regolare, specialmente nella fase iniziale del trattamento.
3. Esercizio Terapeutico: Il Cuore della Riabilitazione
Un programma ben strutturato di esercizi è la chiave per:
Rinforzare la muscolatura posteriore (glutei e ischiocrurali), spesso ipovalida nei giovani sportivi
Migliorare la propriocettività e il controllo motorio, riducendo carichi inutili sul ginocchio
Favorire il ritorno graduale allo sport senza recidive
Gli esercizi devono seguire una progressione logica, adattata al livello di dolore e alla fase di recupero (vedi paragrafo dedicato).
4. Fasce, Tutori e Bendaggi Funzionali: Quando, Come e Perché
Queste soluzioni possono fornire un supporto importante nelle fasi iniziali e durante l'attività fisica:
Aiuta a distribuire il carico in modo più uniforme
Riduce la trazione diretta sulla tuberosità tibiale
Permette di continuare l'attività sportiva in sicurezza, senza sovraccaricare l'articolazione
L’utilizzo di fasce sottorotulee, ginocchiere e bendaggi funzionali rappresenta un valido aiuto nei casi selezionati di morbo di Osgood-Schlatter, ma va sempre inserito all’interno di un programma terapeutico più ampio. Le linee guida attuali ne raccomandano l’uso temporaneo, con l’obiettivo di ridurre la trazione del tendine rotuleo sulla tuberosità tibiale durante le fasi più sintomatiche.
📌 La fascia sottorotulea applica una leggera compressione mirata sotto la rotula, riducendo il carico diretto sulla zona dolente. È utile durante l’attività sportiva leggera o la ripresa graduale, ma deve essere scelta nella taglia corretta e regolata per evitare compressioni eccessive.
📌 I bendaggi funzionali o kinesiotape, se applicati da un professionista, possono contribuire a migliorare la propriocezione, a modulare la tensione muscolare e a fornire una sensazione di supporto senza limitare il movimento. Non riducono la causa del dolore, ma possono essere un valido supporto durante esercizi e gare, specie se l'atleta è in fase di ritorno allo sport.
📌 Le ginocchiere rigide non sono generalmente indicate, in quanto possono limitare il movimento fisiologico e non agiscono in maniera selettiva sul meccanismo di trazione responsabile della patologia.
💡 In conclusione: il tutore giusto può aiutare, ma non è una cura. Va utilizzato solo nelle fasi più sintomatiche, non in modo continuativo, e sempre in abbinamento a esercizio terapeutico ed educazione del carico. Usato male, rischia di ritardare l’adattamento naturale dei tessuti e di creare una dipendenza psicologica dal supporto esterno.
5. Tecarterapia
La tecarterapia può essere inserita nel percorso riabilitativo per:
Ridurre il dolore nei momenti acuti
Favorire la vascolarizzazione profonda e l'eliminazione di cataboliti
Accelerare i tempi di recupero in sinergia con il trattamento attivo
Non è un trattamento risolutivo da solo, ma è efficace se integrato in un percorso personalizzato supervisionato dal fisioterapista.
Qui di seguito puoi trovare l'articolo completo: LINK

Programma di Esercizi per il Morbo di Osgood-Schlatter
✨ Fase Acuta
Stretching del quadricipite in decubito laterale: 3 serie da 30 secondi per gamba
Contrazioni isometriche del quadricipite (gamba tesa, premere contro un asciugamano): 3 serie da 10 contrazioni di 5 secondi
Mobilità anca-caviglia (es. cat-cow da seduto, circonduzioni): 2 serie da 10 ripetizioni
✨ Fase Subacuta
Squat parziale con appoggio (es. su sedia o muro): 3 serie da 10
Affondi posteriori controllati: 2 serie da 8 per lato
Ponte glutei con isometria: 3x12 con mantenimento di 5"
✨ Fase Funzionale
Squat monopodalico su superficie instabile: 3 serie da 8 per lato
Salti monopodalici lineari: 2 serie da 6
Progressione al salto verticale e corsa con variazione di ritmo: inserire solo se asintomatico
Diagnosi Differenziale: Distinguere l'Osgood-Schlatter da altri Dolori
Sindrome femoro-rotulea: coinvolge la rotula e la sua articolazione con il femore. Il dolore è più diffuso attorno alla rotula, peggiora con la posizione seduta prolungata, durante la salita e discesa delle scale o dopo sforzi prolungati. Non presenta sporgenze ossee.
Frattura da stress della tibia: caratterizzata da dolore profondo e continuo, non localizzato sulla tuberosità tibiale ma lungo la diafisi tibiale. Spesso peggiora progressivamente anche a riposo e necessita di imaging per la conferma.
Tendinopatia rotulea giovanile: dolore localizzato alla parte inferiore della rotula (apice), spesso correlato a carichi esplosivi e salti ripetuti. A differenza dell'Osgood-Schlatter, non coinvolge la tuberosità tibiale e non presenta rigonfiamenti ossei.
✨Se hai qualche dubbio, scrivimi e proverò ad aiutarti a rinoscere i sintomi!
Quando Preoccuparsi del Dolore al Ginocchio nei Ragazzi?
Uno dei dubbi più frequenti tra genitori e giovani atleti è capire se il dolore che compare sotto al ginocchio sia normale, passeggero o meriti attenzione. Nel caso del morbo di Osgood-Schlatter, la chiave sta nel monitorare l’andamento del dolore e la sua relazione con le attività svolte.
Se il dolore è localizzato alla tuberosità tibiale anteriore, si manifesta dopo l’attività sportiva intensa, migliora con il riposo e non impedisce le normali attività quotidiane (come camminare o salire le scale), si tratta di un segnale tipico e gestibile. In questo caso, è utile ridurre temporaneamente il carico, applicare ghiaccio, e iniziare un programma di esercizi mirati, evitando allarmismi.
Al contrario, è consigliato consultare un fisioterapista o un medico specializzato se:
il dolore è costante o peggiora nel tempo,
compare anche a riposo o durante la notte,
è presente gonfiore importante o rigidità articolare persistente,
limita in modo significativo la deambulazione o le attività scolastiche e sociali.
🧠 In sintesi: non tutto il dolore è pericoloso, ma è sempre un messaggio del corpo. Sapere quando ascoltarlo e come agire aiuta a prevenire complicazioni e a tornare in campo più forti e consapevoli.

FAQ sul morbo di Osgood-Schlatter
Il morbo di Osgood-Schlatter è pericoloso?
No, ma se non trattato può diventare cronico e limitare l'attività sportiva.
Quanto tempo ci vuole per guarire?
La durata varia: da 3 a 18 mesi a seconda della gestione del carico e dell'età.
Si può continuare a fare sport?
Sì, ma con modifiche: ridurre intensità, evitare salti e corsa in fase acuta.
Serve una risonanza magnetica?
No, la diagnosi è clinica. RX utile in alcuni casi per escludere altre cause.
Il ghiaccio aiuta?
Sì, può ridurre temporaneamente il dolore, ma non è una cura.
Può tornare in futuro?
Raramente, ma è possibile in caso di carichi eccessivi anche in età adulta.
Il ginocchio resterà deformato?
In alcuni casi la sporgenza ossea resta, ma senza dolore e senza impatto sulla funzionalità.
Quando preoccuparsi per un dolore al ginocchio nei ragazzi?
Se il dolore persiste per più di due settimane, peggiora col tempo o impedisce le attività quotidiane, è bene consultare un fisioterapista o medico.
Il morbo di Osgood-Schlatter richiede l'interruzione totale dello sport?
Non necessariamente. Con una gestione del carico adeguata e l'uso di supporti mirati, è possibile continuare a praticare attività fisica adattata.
Quali sport peggiorano il morbo di Osgood-Schlatter?
Sport con salti e cambi di direzione frequenti come calcio, basket e atletica leggera sono più stressanti per la zona interessata.
Le scarpe influenzano il dolore al ginocchio da Osgood-Schlatter?
Sì, scarpe con ammortizzazione insufficiente o usurate possono aumentare l'impatto e peggiorare i sintomi.
Conclusione
Il morbo di Osgood-Schlatter non è una condizione grave, ma rappresenta una vera e propria sfida educativa e riabilitativa per il ragazzo e la sua famiglia. Comprendere come funziona, perché fa male e cosa fare per migliorare fa tutta la differenza.
Molti adolescenti interrompono lo sport per mesi senza una reale strategia, perdendo occasioni preziose di crescita fisica ed emotiva. Con il giusto supporto, è invece possibile continuare a muoversi in sicurezza, adattando i carichi e lavorando in modo mirato.
La terapia passiva da sola non basta: solo con un piano personalizzato, che unisca educazione, esercizio e trattamento attivo, si ottengono risultati stabili.
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Bibliografia
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